Appena sceso dall’ auto a Reonis (Val d’ Arzino) mi si è avvicinata una bellissima cucciolona di Border Collie (oppure correggetemi voi indicando la razza corretta…) festosa in cerca di coccole e carezze, allacciare gli scarponi era stata un’ impresa con lei che continuava a saltarmi addosso cercando di leccare il mio viso. Mi sono incamminato verso la Val Forchiet in cerca di un vecchio sentiero abbandonato che mi portasse verso il monte Mason, con la cucciolona al seguito. Avevo cercato di dissuaderla dal seguirmi ma non c’era stato verso. Nella parte iniziale del sentiero una buona traccia saliva fino a una presa dell’acquedotto, poi niente fino in cima tranne qualche pista di animali. Con tratti belli ripidi sull’erba secca siamo arrivati sul m. Mason, dove avevamo una bella vista sulla sul monte Penotian, Cima dei Laris e quasi tutto il versante nord ovest del monte Flagjel, dall’altro lato il monte Bierbi, il m. Verzegnis e tutta la cresta percorsa tempo fa, che dal m. Givoli arriva allo Sciara Piccola. Giù in basso come in un’isola incantata il castello Cecconi. In cima ci siamo fermati un po’ perchè era troppo bello e divertente guardare il cane che giocava nella neve, poi un ultimo sguardo attorno e siamo ripartiti. Per la discesa abbiamo deciso di non ritornare per la via di salita, ma di provare per un altro versante più verso sud. La discesa si era presentata fin da subito ripida e con qualche salto da aggirare, poi siamo entrati nel letto di un torrente asciutto e man mano che scendevamo la pendenza si attenuava. In un tratto pianeggiante tra i massi, la cucciolona si era allontanata da me salendo velocemente un piccolo cucuzzolo sedendosi e fissandomi. Avevo provato in tutti i modi a chiamarla, provando anche ad allontanarmi senza guardarla, ma lei impassibile e ferma sul cucuzzolo. Decisi allora di andare io da lei e provare a seguirla, quando si accorse che stavo ritornando indietro, si alzò di scatto, iniziò a scodinzolare e a farmi mille feste. Mentre la seguivo mi guardavo attorno e non mi ci volle molto a capire che eravamo su una pista di animali e che attraversando un piccolo cimotto avremmo ripreso le tracce che avevamo percorso all’andata. Arrivati all’auto, un fischio del suo padrone attirò l’attenzione della mia “compagna” di avventura, la quale dopo un paio di carezze se ne andò di corsa verso casa.

Bellissima giornata con ottima compagnia in una delle vallate a me care dove difficilmente si incontra qualcuno.

Credo sia molto importante, se non fondamentale imparare a osservare, leggere i segni della natura e degli animali, oggi ne ho avuto dinuovo la prova… Spero soltanto che la cucciolona non le abbia sentite troppo quando è tornata a casa, ma non credo…


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