Ritorno in Selva Piana dove parcheggio, e ripercorro il sentiero per casera Savuiet, mentre salgo mi torna in mente quando sono sceso da quel sentiero di notte oppure quando l’ho percorso con tanta neve da lasciare l’auto a Rutizza. Credo che questo sia uno dei luoghi a me più cari, ed è sempre un piacere tornarci, da solo o in compagnia. Dopo aver oltrepassato il m. Ciuf, in alto appare in tutto il suo splendore la Cuesta Spioleit e il m. Oselar, passo sotto lo Spicher di Tui e per una traccia raggiungo la casera. Apro la porta, all’interno però non c’è Mario che mi invita a sedere offrendomi un tai di rosso, Mario il Re di savuiet se né andato qualche anno fa e adesso caccia libero su altre cime lontane. Chiudo la porta alle mie spalle e lascio la bella casera avvolta nel silenzio; fuori i colori e i profumi della primavera irrompono contro la malinconia dell’inverno, tutt’attorno una melodia di canti di uccelli festanti. Continuo a salire per traccia e in breve arrivo alla forcellina tra il m. Oselar e il m. Pura, adesso inizierà il bello, perché seguirò la traccia per il Cuel di Tana fino in Forchia Bassa. Il panorama ovviamente cambia: sono sopra il canale che ospita il torrente Giaveada, sono anche sopra le mitiche stalle Menegon e Lorenzini visitate da poco, davanti a me cime, canaloni e forcelle. Con un susseguirsi di saliscendi a volte ripidi a volte esposti ma mai ostili, arrivo in Cuel di Tana. Mi fermo a guardare attorno e a riflettere, ho letto sul libro di Lorenzini, che per questo percorso la gente del Canale di Cuna portava le bestie in alpeggio in Carnia; come facessero, visto la pendenza e la zona impervia, per me rimarrà un mistero… Riprendo il cammino verso Forchia Bassa anche se già visitata più volte, da questa ripercorro a ritroso il sentiero appena percorso fermandomi di tanto in tanto nei punti più panoramici. Quando mi ritrovo nei pressi del monte Pura abbandono la traccia e salgo più o meno dritto fino sulla cresta che scende verso sud della Cuesta Spioleit, qualche metro ripido verso sinistra e sono in cima al m. Pura. La vista è stupenda, se allungo lo sguardo verso l’orizzonte riesco a vedere il mare, sotto di me da una parte tutte le cime attorno al Canale di Cuna e dall’altra quelle delle tre Ville; poi ancora cime, a perdita d’occhio. Lascio la cima e rientro in Savueit passando per il Tamar di Cuesta Spioleit, poi scendo in Stalle Gardelin e giù verso il m. Ciuf, forca Zuviel e Selva Piana. L’escursione era volta al termine; rimarcare quanto fosse stata suggestiva la giornata sarebbe banale, superfluo e potrebbe rovinarne la magia…


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